RECENSIONI E CRONACA 2005

IL NUOVO GIORNALE DI SARDEGNA 14 maggio 2005

LA NUOVA SARDEGNA 15 maggio 2005


IL NUOVO GIORNALE DI SARDEGNA 19 maggio 2005


La retrospettiva
Acquerelli, smalti, pastelli, chine sanguigne, cromature essenziali. All’Antico Caffé di Cagliari spazio ai lavori di Marco Josto Agus.
COME UN VAN GOGH DI SARDEGNA

di Roberto Mura

Di lui è il rimasto il profumo nell’aria, un profumo che nemmeno un immenso campo di fiori può coprire. Marco Iosto Agus, giovane artista di origine sarda scomparso un anno fa, si compiacerà nel vedere con quanta amorevolezza e devozione sono curate le sue opere. Oli, acquerelli, smalti, pastelli, chine, sanguigne. Sono circa millecinquecento i lavori che Marco Josto ha prodotto nel suo percorso, parte dei quali, per tutta la settimana, saranno in mostra all’Antico Caffé di Cagliari. “Catalogheremo ogni traccia del suo passaggio, ogni schizzo, ogni parola. Niente deve andare perduto”, spiegano il padre e la figlia Alessandra. Completati gli studi in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma, Marco Josto Agus ha frequentato per due anni il pittore cagliaritano Luigi de Giovanni, perfezionandosi nell’olio e nell’acquerello. In parallelo al percorso accademico, che l’ha condotto a specializzarsi in incisione, acquaforte, acquatinta e puntasecca, ha coltivato gli studi sulla figura umana, in particolare nella Scuola libera del nudo. Gli eredi del pittore metteranno presto in piedi una fondazione a lui dedicata e istituiranno un premio per studenti del primo anno del corso di incisione dell’Accademia di Belle Arti di Sassari e di Roma. “A prescindere dai profili accademici è la persona che risalta. Era la bellezza interiore attraverso il gesto, la generosità, l’altruismo. Il dio della sua religione era la persona, la dignità umana”, dice il padre mentre si sposta tra le tele firmate dal figlio. Le opere dell’artista erano spesso omaggi ai suoi maestri preferiti, Van Gogh per la pittura, Morandi per l’incisione. “Quando doveva dipingere si astraeva, suonava per ore il pianoforte incantando i vicini. La gente si sedeva fuori dal pianerottolo ad ascoltarlo”, ricorda Beniamino.
Marco Josto credeva nell’arte. Negli oli amava il colore puro, acceso, in perenne scioglimento, portava nelle sue opere un contributo quasi materico. Allo stesso tempo viaggiava con la china nella tensione espressionista. Poi la forza degli acquerelli, di una torre che domina il mare da un promontorio. Suoi i nudi schematici dalle cromature essenziali; concepiti con tratto riflessivo e quasi grave, i volti dei letterati e dei filosofi, suoi sacri compagni. Grande era la sua passione per Dostoevskij - come lui credeva che la bellezza avrebbe salvato il mondo - e per le poesie di Saba.
“Per lui era bello il non convenzionale, il non dogmatico, il non cattedratico”, racconta il padre.
Tra gli amici di Marco Josto, Rossana Ruggiero, che gli ha dedicato la sua recente tesi di laurea, lo racconta così: “Aveva un sorriso nascosto. Ascoltava, osservava e assimilava tutto, ma senza giudicare. In ogni momento le sue mani erano sporche di colore, perché non faceva che dipingere. Estroverso, brillante, era luminoso come il sole”.
Il giovane artista aveva anche un altro amico, forse il più intimo e profondo di tutti, si chiamava Vincent Van Gogh.
Nel suo diario Marco Josto si rivolge a lui continuamente, indirizzandogli poesie, critiche erudite sull’arte, confessioni, evocazioni, impressioni sulla vita: “Oggi si tende più a valorizzare il pittore moderno, piuttosto che il paesaggista e il ritrattista. Perché? Le cose hanno perso i loro contorni, forse non esistono più uomini che lavorano, faticano e che val la pena ritrarre”, scrive l’artista in una di queste pagine. Tra le righe c’è la sua vita, di cui raccoglie ogni frammento: “E’ finita! Il sogno è durato ben poco, si è sgretolato di fronte alla prima difficoltà. Pittore? Disegnatore? Io? No, non più”.
Ma la profondità di Marco Josto riesce a spezzare le catene, giungendo alle porte del mondo delle idee: “L’abisso azzurro sovrasta l’arancio cielo, tutto è invertito e sconnesso, il reale sembra lontano e cede il posto all’ideale, pian piano”.
C’è una poetica avvolgente in tutta la sua opera, che batte i rintocchi dell’arte come la campana di una cattedrale, come un vento che consiglia e sprona all’impegno assoluto della conoscenza. “Crescono i giorni e passano lenti, inseguendo traguardi inesistenti, vivono soli con voglie nascoste, che difficilmente vengono esposte. Io cerco, trovo, perdo e sotterro tutto ciò che vedo, tutto ciò che prendo”, recita una delle sue poesie.
“Marco Josto ha seminato amore ed è cresciuto amore”, confida il padre.
E i frutti che sono nati, oggi pendono da alberi rigogliosi.

Roberto Mura Il Giornale di Sardegna Cagliari 19 maggio 2005
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Roberto Mura 1977 Cagliari
Dottorato in Scienze Politiche. Giornalista professionista ha collaborato al quotidiano “Il Giornale di Sardegna” curando le pagine della cultura.
Pittore e Romanziere, attualmente è responsabile della rubrica “Musica” su “Làcanas”, bimestrale culturale edito in Cagliari.

IL TEMPO 9 giugno 2005


NASCE LA FONDAZIONE MARCO J. AGUS
di Pierluigi Paladini

Avezzano – Avrebbe compiuto 27 anni oggi, Marco Josto Agus, nato a Roma, sardo e abruzzese, morsicano nello specifico, di residenza e adozione. Ragazzo di grande intelligenza, studioso, artista, animo estremamente sensibile e mentalità oltremodo aperta. Scomparso un anno fa in tragiche circostanze, le sue opere non sono solo oggetto di ricordo ma servono a noi, come ai suoi familiari, per far emergere a tutto tondo la sua personalità. Dipinti e incisioni con tecniche varie, esposte nel maggio scorso all’Antico Caffé di Cagliari, locale sottoposto a vincolo dal Ministero dei beni culturali, e dove grandi personaggi della cultura internazionale hanno potuto esporre e presentare le proprie opere in qualsiasi campo della cultura. Incrociando con lo sguardo i lavori di Marco Josto Agus si ha l’impressione di avere a che fare con artisti diversi, tutti di grande esperienza e di provata arte: invece no, si tratta di un giovane che ha prodotto veri e propri capolavori, le sue quotazioni sono altissime, in età poco più che adolescenziale. Un talento insomma, che purtroppo ci ha lasciato. Le sue millecinquecento opere, che il padre beniamino e la sorella Alessandra, giustamente, non hanno alcuna intenzione di vendere ma “solo” di far conoscere, attraversano oli, acquerelli, smalti, pastelli, chine sanguigne ed altro. Agus ha completato gli studi di pittura all’Accademia di belle Arti di Roma, per poi frequentare lo studio del pittore cagliaritano Luigi De Giovanni, dove, in due anni, si perfeziona nell’olio e nell’acquerello. Contemporaneamente al percorso accademico, studia la figura umana, in particolare la Scuola libera del nudo. Specializzato in incisione, acquaforte, acquatinta e puntasecca, Marco Josto Agus ha vinto per tutti i 4 anni accademici la borsa di studio Adisu per meriti. Ha vinto altresì il premio di incisione su ardesia a Lavagna, Genova, ed ha collaborato alla realizzazione di opere nell’ambito dei rapporti artistico istituzionali tra Accademia di Belle Arti di Roma e Comando Carabinieri del Ministero delle politiche agricole, dove le opere sono esposte. Ha esposto nel ’97 alla Mentana di Firenze. Il padre Beniamino e la sorella Alessandra dicono che sarà catalogato tutto, ogni traccia del passaggio di Marco, ogni suo schizzo, ogni parola in modo che nulla si perda. Gli stessi familiari del giovane talento scomparso hanno deciso ora di istituire una fondazione a lui dedicata e un premio che sarà riservato agli studenti del primo anno di corso di incisione dell’Accademia di belle Arti di Sassari, Roma e L’Aquila. Un’iniziativa che, annunciata nel giorno della nascita dello sfortunato artista, suona come la volontà di dare spazio alle immense risorse di generosità e di altruismo che, come ricorda il padre, Marco Josto Agus, possedeva in quantità.

Pierluigi Palladini, IL TEMPO, Avezzano 9 giugno 2005

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Pierluigi Palladini, Avezzano

Giornalista professionista, Capo Servizio al quotidiano IL TEMPO



IL CENTRO 9 giugno 2005


Oggi il giovane artista avrebbe compiuto 27 anni
GRANDE SUCCESSO A CAGLIARI DELLA MOSTRA DI MARCO JOSTO AGUS

di Yvonne Frisaldi

Avezzano. Il tocco leggero dell’ala di un angelo, i colori caldi e luminosi di un artista che sa comunicare emozioni. Marco Josto Agus, pittore, pianista e appassionato studioso di Dostoevskij, scomparso lo scorso febbraio, avrebbe compiuto, oggi, 27 anni. E proprio grazie al suo talento che Marco sarà ricordato per sempre da chi avrà la fortuna di conoscere le sue opere. Grande successo ha ottenuto la sua personale all’Antico Caffé di Cagliari, terra d’origine del pittore. La convinzione è che per Marco sia solo l’inizio di un fulgido cammino nel mondo dell’arte terrena.

Yvonne Frisaldi IL CENTRO, Avezzano 9 giugno 2005

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Yvonne Frisaldi, Milano

Giornalista professionista, Capo Servizio al quotidiano IL CENTRO

TUTTOAFFARI 18 - 24 GIUGNO 2005

Mostre
NASCE IL PREMIO “MARCO JOSTO AGUS”

A Marco Josto Agus sarà intitolato un premio per gli studenti del 1°Anno del Corso di Incisione delle Accademie di Belle Arti de L’Aquila, di Roma e di Sassari. Esso si terrà annualmente il 9 di giugno giorno del compleanno dell’indimenticato Artista.
Marco Josto Agus, nato a Roma nel 1978, di genitori sardo-abruzzesi, marsicano di residenza e adozione, è un giovane di grande intelligenza, studioso, di animo estremamente sensibile e di mentalità oltremodo aperta. Scomparso lo scorso anno in tragiche circostanze, le sue Opere non sono solo oggetto di ricordo ma servono a tutti noi per far emergere a tutto campo la sua personalità. Dipinti ed incisioni con varie tecniche sono rimaste esposte nel maggio 2005 all’ “Antico Caffé dal 1855” in Cagliari, locale sottoposto a vincolo dal Ministero per i Beni Culturali e dove grandi della cultura hanno potuto presentare le proprie opere (G. Deledda, E. Lussu, G. D’Annunzio, D. H. Lawrence, S. Quasimodo ed altri hanno “respirato” l’aria di quel Caffé, la stessa che in quei giorni ha “avvolto” Marco Josto attraverso le sue Opere). Marco Josto Agus, conseguita la Maturità Classica in Avezzano, ha completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma diplomandosi nel 2002 in Pittura, discutendo la Tesi “Poetiche Incisioni” (parallelo artistico-culturale tra il Poeta U. Saba e il Pittore-incisore G. Morandi); studia la figura umana presso la Scuola Libera del Nudo in Roma; si specializza in incisione, acquaforte acquatinta e puntasecca; vince per tutti i 4 anni accademici la Borsa di studio ADISU per meriti; vince il premio “Incisione su ardesia” a Genova; espone a Firenze e ad Avezzano; collabora alla realizzazione di opere nell’ambito di rapporti artistico-istituzionali tra l’Accademia di Belle Arti di Roma ed l Comando Carabinieri del Ministero delle Politiche Agricole dove le opere sono permanentemente collocate; partecipa – su invito da parte della preposta Commissione Scientifica – alla “Ricognizione dell’Arte visiva attualmente espressa nell’Area Marsa”. Autore di erudite critiche sull’arte e sulla psicologia dell’arte; titolato all’insegnamento di Disegno presso le scuole medie e i licei scientifici (era iscritto allo Snals). A prescindere dai profili accademici è la persona che risalta. Era la bellezza interiore attraverso il gesto, il sorriso, la generosità, l’altruismo. Gli amici che lo ricordano hanno voluto dedicargli tesi di laurea e mostre. Studioso di Van Gogh, profondo conoscitore di Dostoevskij, valente pianista autodidatta, fotografo, poeta. Marco Josto Agus aveva come dio della sua religione “la persona, la dignità umana”. A Marco Josto Agus, il padre Beniamino e la sorella Alessandra, dedicheranno ogni anno il Premio che porterà il suo nome.
Avezzano 9 giugno 2005
(benag)

IL TEMPO 28 agosto 2005


Cagliari
ESPOSTE LE OPERE DI MARCO AGUS

Duplice tributo all’arte di un suo figlio da parte della Sardegna. Un figlio sfortunato che, purtroppo, ha concluso la sua breve vita nella Marsica. Parliamo di marco Josto Agus, pittore ed artista emergente e completa, il cui talento era stato riconosciuto ed apprezzato da grandi del settore. A Cagliari, terra di provenienza della famiglia, sono in corso due iniziative. Una, che si concluderà il 4 settembre, è la mini-retrospettiva delle opere di Marco presso l’Antico Caffé di Cagliari, luogo di tradizioni secolari e dove hanno esposto o presentato le proprie opere grandi artisti di ogni settore. L’altra iniziativa è un’esposizione permanente, sempre a Cagliari, presso la Galleria Vitarte, in piazza Garibaldi. L’esposizione delle opere del giovane Agus proseguirà sino al 32 dicembre ma l’intenzione è quella di costituire una vera e propria galleria permanente. Resterà così un tratto, bello ed incancellabile, della sensibilità di questo sfortunato ragazzo.

IL CORRIERE ADRIATICO 1 novembre 2005


Settima edizione per la “creatura” del maestro Fernando Calvà che ha richiamato a P.S. Elpidio una marea di ottimi artisti

PREMIO INTERNAZIONALE SAN CRISPINO, QUANDO L’ARTE E’ QUALITA’
di s.c.

Porto Sant’Elpidio. Nella sala conferenze di Villa Barruchello ha avuto luogo la premiazione degli artisti giunti in finale alla VII Edizione del Premio internazionale d’art San Crispino…che si avvale degli alti patrocini del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, del Parlamento Europeo, dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca, della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di Porto Sant’Elpidio…
I vincitori del “Premio San Crispino” sono stati : Agus Marco Josto, medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica…

(stralcio)


IL TEMPO 1 novembre 2005



Premio di Pittura
AL COMPIANTO ARTISTA MARCO JOSTO AGUS LA MEDAGLIA D’ARGENTO

di Pierluigi Palladini



AVEZZANO - Se nel libro della sua esistenza non fosse stata scritta troppo presto la parola fine, ora sicuramente Marco Josto Agus sarebbe fra coloro ai quali questa città tributerebbe gratitudine e riconoscimenti. Il giovane artista sardo, avezzanese di adozione, ha infatti vinto uno dei più ambiti riconoscimenti in campo artistico. La grande occasione, alla quale hanno partecipato in suo nome il padre Beniamino e la sorella Alessandra, è stata data dal Premio Internazionale d’Arte San Crispino, svoltosi a Porto Sant’Elpidio, nell’emozionante cornice di Villa Baruchello. Premio che vantava l’altro patronato con l’assegnazione della medaglia d’argento del Presidente della Repubblica. Il Premio aveva anche riconoscimenti del Senato, del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei beni e attività culturali, di istituzioni ed enti della Repubblica Slovacca, della Regione Marche, della Provincia di Ascoli, dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, del Central European Iniziative sotto la presidenza slovacca e della città di Porto Sant’Elpidio. A Marco è stato assegnato il massimo riconoscimento, la medaglia del Presidente della Repubblica, a pieno merito e per l’alto valore delle sue opere pittoriche. Hanno partecipato 63 artisti, 48 italiani e 15 stranieri. Le opere di Marco Josto Agus, peraltro, insieme a quelle di un ristretto numero di artisti, parteciperanno alla rassegna dei Musei e delle Gallerie della Repubblica Slovacca, prevista a Bratislava il prossimo dicembre.
Una soddisfazione ed un’emozione incontenibili quelle vissute dal padre e dalla sorella del giovane e sfortunato artista che, in questo modo, possono continuare nell’opera di diffusione e nel ricordo di Marco, della sua sensibilità e della sua cultura. Contemporaneamente a questo Premio, le tavole di Marco Agus sono state esposte a Pontedera per la II Rassegna di arti visive “Mostra di San Luca” e lo saranno, dal 3 al 18 dicembre, a Cagliari, presso la Cittadella dei Musei, nella VI edizione di “Confronti Nazionali in Arte”. Sempre a Cagliari, presso l’”Antico Caffé dal 1855”, è esposta in permanenza una sua opera.



IL SALERNITANO 2O novembre 2005



EBOLI IN COMUNE dicembre 2005



L'UNIONE SARDA 19 dicembre 2005






































































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