RECENSIONI E CRONACA 2006



IL SAGGIO aprile 2006
LA PITTURA DI MARCO JOSTO AGUS A EBOLI
di Geremia Paraggio



La nostra copertina
Questa volta dedichiamo copertina e paginone centrale a colori ad un giovane e promettente artista che, purtroppo, per un tragico evento non è più con noi, Marco Josto Agus. Come i lettori potranno rendersi conto osservando le riproduzioni di alcuni suoi lavori, egli non era una promessa ma una realtà nel campo dell’arte figurativa.
Forte personalità, aveva lavorato bene, con passione e dedizione all’arte. Ci lascia le sue opere, molte delle quali sono collocate presso enti o gallerie.
Il padre di Marco compie opera meritoria facendo conoscere le incisioni, davvero preziose, gli acquerelli e gli oli che l’artista ha lasciato. Anche Eboli ha il privilegio di avere un’opera che è stata collocata, a quelle lasciate alla città da Carlo Levi, nell’Aula Consiliare.



Il coro delle Benedettine sussurra gregoriani, in modo puro, all'unisono, senza svolazzi, ingentiliti dalla delicatezza delle voci. Sono le suore di clausura - quella addolcita e stemperata di oggi, ma pur sempre clausura - sul matroneo loro riservato nell'auditorium di Santa Maria ad Intra, annesso al Monastero di Sant'Antonio Abate, nel centro storico di Eboli, ove si celebra l'Eucarestia, officiata da Padre Massimo, cappuccino. In un angolo della mensa una foto ed un mazzo di fiori ricordano a tutti che la celebrazione è in suffraggio di Marco Josto Agus, scomparso, due anni addietro, a ventisei anni, in un incidente d'auto. "Lo ricordiamo in letizia perché egli ci ha soltanto preceduti alla casa del Padre", ha raccomandato il celebrante che ha letto il Vangelo di Marco, ove si dice che il vino nuovo si mette nell'otre nuova, altrimenti si perde otre e vino.
Marco era nato a Roma, ove aveva frequentato l'Accademia di Belle Arti conclusa nel 2002, specializzandosi in incisione e frequentandovi anche la "Scuola libera del nudo", per rafforzare la conoscenza del disegno. Nell'auditorium, affollatissimo, voluta dall'Associazione "SitiArte", presieduta dall'attiva Maria Astone, architetto, è organizzata la mostra di alcune opere di Marco Josto Agus: acquerelli, oli, disegni ed incisioni. Una incisione, una prova d'artista, realizzata con la rara e complessa tecnica del sale, tirata su carta speciale 50x70, giocando tra azzurro e blu - vero capolavoro! - è stata regalata da Beniamino ed Alessandra Agus, padre e sorella di Marco, alla città di Eboli e presa in consegna dal Sindaco Martino Melchionda : troverà degna collocazione nell'Aula Consiliare ove sono esposte opere che Carlo Levi regalò ad Eboli.

Dai lavori esposti nella piccola rassegna ebolitana si nota la sicura via dell'arte che Marco percorreva con serenità e determinazione dipingendo fiori con la forza dei vent'anni e l'amore per Van Gogh, e penetrando nell'essenza di paesaggi di cui analizzava colore ed elementi costitutivi.La pennellata è sicura, già senza pentimenti, rapida, materica, fluida, armoniosa. Dove sarebbe arrivato Marco con la sua pittura e con le preziose incisioni? E' una domanda tutt'altro che retorica che mi ruota per la testa mentre mi soffermo a guardare la sua tavolozza, la cassetta dei colori, i pennelli...Marco, non ti ho conosciuto, ma volentieri ti avrei ascoltato al pianoforte o disquisire di Van Gogh e dei colori della Sardegna, terra che a te appartiene per discendenza e a me per libera elezione. Avremmo trovato perfetta sintonia di sentire e vedere, perché amavamo tante cose che arricchivano entrambi... Signore, come è difficile comprendere i Tuoi disegni, eppure dobbiamo accettarli col sorriso sulle labbra. E' però difficile, credetemi: è difficile per me ed immagino quanto lo sia per altri che a Marco Josto sono legati per vincolo di sangue e d'amore.
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Geremia Paraggio Direttore de Il Saggio Mensile di Cultura edito in Eboli
Articolo pubblicato sul n.120, marzo 2006, della Rivista Il Saggio
La copertina riporta un'Opera di Marco Josto Agus, senza titolo (Girasoli in rosso), olio su tela cm.70x100, epoca non indicata


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